Vendere oro ereditato non è un’operazione da prendere alla leggera: richiede attenzione sia sul piano legale che su quello fiscale. Che si tratti di gioielli, lingotti o monete d’oro ricevuti in successione, è fondamentale conoscere le regole che disciplinano la materia e gli obblighi tributari per gestire correttamente il patrimonio.
Se decidi di procedere con la vendita, dovrai innanzitutto informarti sull’andamento della quotazione dell’oro e rivolgerti a un operatore serio e certificato, come OroEtic, per avere una valutazione trasparente e sicura.

Vendere oro ereditato da successioni e donazioni
Quando un nostro caro viene a mancare, può capitare di scoprire nell’eredità dei beni di cui non eravamo a conoscenza. Tra questi, spesso, rientra l’oro fisico: gioielli, monete o lingotti.
In altri casi, l’oro può arrivare tramite una donazione da parte di un familiare.
Di fronte a queste situazioni è normale chiedersi come comportarsi: cosa prevede la legge? Quali sono i passaggi da seguire? È possibile vendere oro ereditato senza rischiare sanzioni?
In questa guida vedremo quali procedure rispettare quando si riceve oro in eredità o in donazione e come agire correttamente secondo la normativa vigente.
Scoprirai cosa fare con l’oro che ti ritrovi improvvisamente tra le mani e quali accorgimenti seguire se decidi di venderlo.
Vendere oro ereditato: la documentazione necessaria
Per vendere oro ereditato in Italia è necessario presentare:
- un documento d’identità,
- la documentazione che certifica l’eredità, come il certificato di morte e l’atto o dichiarazione di successione,
- a questi si aggiunge la valutazione di un professionista, utile per stabilire il reale valore del metallo.
Vendere oro ereditato nel modo corretto: ecco cosa fare
L’oro fisico da investimento è un asset ereditario, tanto quanto immobili, titoli di stato e quote di partecipazione. Entra quindi a far parte dell’insieme di beni del defunto che dovranno essere spartiti tra i diversi eredi, con l’obbligo di tenerne conto nel momento in cui si presenta la dichiarazione di successione.
1. Valutazione
Il primo passaggio da seguire, sia che si tratti di oro ereditato che di oro ricevuto in donazione, è la valutazione.
Nel momento della donazione o della dichiarazione di successione, si deve quantificare il valore dell’oro, considerando la quotazione del metallo giallo in quel momento e il peso dell’oro puro contenuto.
Questo valore è molto importante per due motivi:
- il primo riguarda l’imposta sulle successioni e donazioni. Senza il valore dell’oro, non si può calcolare. Dopo vedremo a quanto ammontano le aliquote così avrai già un’idea sulle imposte da pagare.
- la seconda ragione riguarda la vendita. Infatti, la valutazione viene considerata il “costo di acquisto”, quindi il prezzo che avresti pagato se quello stesso giorno avessi acquistato l’oro.
Questa informazione è fondamentale per calcolare poi la tassazione sulle plusvalenze che la persona otterrà se e quando deciderà di vendere l’oro.
2. Dichiarazione
Un altro passaggio molto importante è la dichiarazione, non ti conviene dimenticartela.
La normativa italiana stabilisce che il possesso di oro non deve essere dichiarato, a meno che non si effettuino delle precise operazioni il cui importo sia pari o superiore a 12.500 euro.
Secondo l’articolo 1, comma 2 della Legge n° 7/2000, queste operazioni sono i trasferimenti di oro da e verso l’estero, il commercio di oro nel territorio nazionale e altre operazioni in oro anche a titolo gratuito.
Quindi, nel caso di trasferimento a titolo di donazione o successione mortis causa, l’oro deve essere dichiarato all’UIF (Unità di Informazione Finanziaria).
L’obbligo di dichiarazione ricade sul soggetto che succede nella titolarità dell’oro, quindi sull’erede.
Vendere oro ereditato: il valore dell’oro fisico nelle successioni
L’oro fisico da investimento non è un bene comparabile con un mobile oppure con qualche soldo ricevuto in eredità. Si tratta di un vero e proprio asset il cui prezzo tende a crescere nel tempo, difendendoti dall’inflazione e dai tempi difficili.
Proprio per questo motivo viene chiamato bene rifugio: il suo scopo è quello di proteggerti da guerre, crisi e pandemie. Non a caso, quando questi eventi sono successi, la quotazione dell’oro è salita.
Non si tratta di un bene come tanti.
È un investimento che ti permetterà di ottenere nel lungo termine un patrimonio che potrai usare come più preferisci: per fare il viaggio dei tuoi sogni, comprare la casa che hai sempre desiderato oppure mandare i tuoi figli all’università.

E a differenza di molti beni che si riceve in eredità, l’oro fisico è facile da vendere.
Nel momento in cui avrai bisogno di liquidità, potrai rivolgerti a un Compro Oro e ricevere il corrispettivo in denaro.
Non è un peso che la persona cara defunta dà agli eredi come un mobile che non sai dove mettere. È uno strumento per proteggere il tuo presente e futuro grazie a un asset che durerà negli anni.
Per questo motivo l’oro fisico è così importante.
È un bellissimo regalo che rimarrà al tuo fianco.
Come l’erede può acquisire, gestire e vendere oro fisico ereditato
L’oro fisico diventa ufficialmente di proprietà dell’erede a seguito della denuncia di successione. Questo documento rappresenta un elemento dichiarativo tramite cui il l’oro viene trasferito.
Non c’è una norma particolare che si riferisce all’oro ereditato. Viene seguito quanto stabilisce la legge in linea generale per tutti i beni del defunto.
Vendere oro ereditato e gestire donazioni di oro fisico: i passaggi legali
Anche nel caso delle donazioni non c’è una normativa specifica di settore.
Quindi, se per esempio il nonno decide di donare il proprio oro fisico ai nipoti, si determina il suo valore nel momento in cui avviene la donazione.
Questa valutazione rappresenta il “prezzo di acquisto” che servirà nel momento in cui i nipoti, o in generale chi ha ricevuto l’oro da investimento donato, deciderà di venderlo.
Sia nel caso di successione che di donazione vengono calcolate le tasse relative, ma a quanto ammontano?
Vendere oro ereditato: cosa sapere sulla tassazione
La tassazione varia in base alla tipologia di oro:
- oro da investimento,
- oro usato.
In questo modo puoi gestire correttamente sia gli aspetti burocratici che quelli fiscali legati alla vendita dell’oro ereditato.
In particolare, per l’oro da investimento:
- imposta forfettaria sui metalli preziosi: viene applicata un’aliquota dell’11,5% sul prezzo di vendita;
- tassazione sulle plusvalenze: se possiedi la fattura d’acquisto originale, puoi optare per il calcolo delle tasse sulla differenza tra prezzo di vendita e valore al momento dell’eredità. È prevista una detrazione del 5% annuo a partire dal secondo anno di possesso, che può azzerare l’imposta dopo 22 anni.
Invece, per l’oro usato (gioielli, ecc.) la vendita non soggetta a classificazione come oro da investimento non è tassata, a patto che non avvenga come attività continuativa.
Con l’art. 2 del D. Lgs. n° 262/2006 è stata reintrodotta “l’imposta sulle successioni e donazioni sui trasferimenti di beni e diritti per causa di morte, per donazione o a titolo gratuito […]”.
Visto che l’oro rientra tra i beni trasferiti per causa di morte, fa parte del valore complessivo netto dei beni su cui si calcola la tassazione.
Vale lo stesso per le donazioni, il metallo giallo rientra nel valore delle quote dei beni o diritti attribuiti.
I commi 48 e 49 stabiliscono le aliquote:
- il coniuge e i parenti in linea retta: aliquota del 4% per importi maggiori a 1 milione
- Fratelli e sorelle: aliquota al 6% per importi maggiori a 100.000 euro
- Parenti e affini: aliquota del 6%
- Soggetti diversi: aliquota pari all’8%
Quindi, se il coniuge riceve 1 milione di euro, non pagherà alcuna tassa. Per tutte le somme eccedenti questo importo, dovrà pagare il 4%.
Per i parenti, gli affini e i soggetti diversi, invece, non c’è nessuna franchigia che permetta l’esenzione dalla tassazione. Dovranno pagare in ogni caso il 6% o l’8%.
Gli importi di cui abbiamo parlato però non si riferiscono all’intera somma della donazione o della successione, ma solo a quanto spetta a ogni erede o beneficiario.
Per esempio, se il patrimonio del defunto è pari a 300.000 e l’eredità viene spartita esclusivamente tra 3 fratelli, ognuno avrà 100.000 euro e quindi nessuno dovrà pagare la tassazione.
Bisogna però considerare poi la tassazione nel caso in cui si decidesse di vendere il proprio oro…
Vendere oro ereditato: consigli utili per massimizzare il valore
Nel momento in cui deciderai di vendere oro ereditato, dovrai tenere in considerazione la tassazione.
A quanto ammonta?
Dopo la vendita, dovrai versare il 26% della plusvalenza, inserendola nella dichiarazione dei redditi.
La plusvalenza è la differenza positiva tra il prezzo di vendita e quello di acquisto. Rappresenta quanto hai guadagnato dall’investimento.
Se compri un lingotto a 1000 e lo vendi a 2500, la plusvalenza è 2500-1000=1500.
Per questo è importante la valutazione dell’oro nel momento della donazione o della successione, altrimenti non potresti avere il prezzo di acquisto e calcolare la plusvalenza.
Su questa plusvalenza, dovrai calcolare il 26% che in questo caso è pari a 390 (1500*26%). Questo sarà l’importo che dovrai versare come tassa.

Se invece la vendita genera una minusvalenza?
La minusvalenza rappresenta la differenza negativa tra prezzo di vendita e di acquisto. Significa che hai venduto l’oro a un prezzo minore rispetto a quando lo hai pagato. Ci hai perso.
In questo caso potrai usare questa minusvalenza in diminuzione di eventuali plusvalenze realizzate nello stesso periodo d’imposta o nei 4 successivi.
Decorso questo tempo, se non avrai avuto nessuna plusvalenza, perderai il beneficio.
Conoscere il valore dell’oro nel momento in cui lo hai ricevuto in successione o donazione è essenziale per valutare se conviene venderlo oppure no.
La seconda informazione fondamentale è sapere il valore attuale di quell’oro.
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